TRUST
2023
a cura di M. LUPOI
Collana: Il Foro Italiano Speciali 2023
Sin dal suo riconoscimento in Italia (nel 1992, in seguito alla ratifica della convenzione dell’Aja del 1985) il trust, in quanto strumento di tutela e protezione del patrimonio, ha assunto un’importanza e una diffusione crescenti.
La segregazione del patrimonio (che il trust realizza con i soli limiti imposti dall’ordinamento a tutela di interessi specifici) può avere scopi diversi, come la protezione del patrimonio familiare, la gestione del passaggio generazionale in azienda e di attività di beneficienza.
Il suo impiego è particolarmente delicato nel «Dopo di noi», come strumento semplice e flessibile che permette ai congiunti di persona gravemente disabile di pianificare supporto e sostegno per quando essi non saranno più in grado di farlo personalmente e più drammatica apparirà la situazione di chi è incapace di provvedere a se stesso.
Istituto in vigorosa crescita, dunque, con varie implicazioni: civilistiche, fiscali e tributarie. L’Agenzia delle entrate sta predisponendo una circolare molto attesa, che ne chiarirà ulteriormente le ricadute fiscali.
Molti i professionisti interessati: avvocati civilisti in genere e familiaristi in particolare; tributaristi, notai, e dottori commercialisti.
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