I principi generali sui quali si è fondata la riforma del diritto societario trovano la loro esplicazione anche negli istituti dello scioglimento e della liquidazione della società, dove, pur non avendo radicalmente inciso sulla disciplina vigente, essi hanno tuttavia contribuito a semplificare le disposizioni esistenti allo scopo di andare incontro alle esigenze delle imprese. In tal senso si prospettava la necessità di accelerare e semplificare le procedure, particolarmente con riferimento all’accertamento delle cause di scioglimento e al procedimento di nomina giudiziale dei liquidatori; di disciplinare gli effetti della cancellazione della società dal registro delle imprese, soprattutto riguardo alla responsabilità per i debiti non soddisfatti e alla rilevazione, dopo la cancellazione della società, di sopravvenienze attive e passive. Sulla base di tali principii sono state modificate le norme in tema di scioglimento e liquidazione, oggi rese più consone alle esigenze manifestate dagli operatori economici e modellate tenendo conto delle opinioni espresse in passato da dottrina e giurisprudenza, nonché delle soluzioni individuate per risolvere i numerosi problemi presentati dalla prassi. La disciplina che ne è scaturita rappresenta un quadro normativo, unitario e organico, applicabile a tutte le società di capitali, autonomamente collocata dopo le norme che regolano i vari modelli societari in un unico capo, distinta altresì da quella delle società di persone, con ciò risolvendo evidenti problemi di trasferimento, nel silenzio delle norme, delle soluzioni accolte da un comparto all’altro.