RIVISTA QUADRIMESTRALE DI DIRITTO DELL’AMBIENTE
- TIPOLOGIA: DIGITALE
- CADENZA: quadrimestrale
- DURATA ABBONAMENTO: open access
Abstract
L’idea di costituire la “Rivista quadrimestrale di diritto dell’ambiente” nasce dalla consapevolezza che, nell’ambito giuridico, il diritto dell’ambiente rappresenta una delle materie più direttamente coinvolte nella crisi del modello di sviluppo che sta attraversando il pianeta, nei processi di globalizzazione e nella crisi di molte istituzioni e categorie giuridiche tradizionali e, quindi, muove dalla convinzione che lo studio del diritto ambientale possa e debba costituire una preziosa occasione per tentare di elaborare nuove sistematiche e metodologie giuridiche, o almeno per rivisitare concetti dogmatici già conosciuti.
Da un lato, la Rivista intende non solo rivolgersi al pubblico degli studiosi italiani, ma anche inserirsi nel dibattito in corso a livello transnazionale sull’evoluzione, la natura, le trasformazioni e i limiti del diritto dell’ambiente. Per favorire l’apertura della Rivista alla consultazione e alla partecipazione attiva degli studiosi stranieri, sono state compiute alcune scelte strategiche: coinvolgere numerosi e autorevoli colleghi provenienti da tutti i continenti nel Comitato internazionale scientifico e di referaggio; promuovere e praticare il multiliguismo accettando articoli in lingua italiana, francese, inglese, spagnola e portoghese; ospitare in ciascun fascicolo contributi provenienti da esperienze giuridiche differenti, in maniera tale da rappresentare pluralisticamente, e con rispetto per le diverse tradizioni dottrinali anche sul piano dell’impostazione e dello stile citazionale, le molteplici ispirazioni del diritto dell’ambiente nelle varie aree del mondo. Anche il nuovo sottotitolo della Rivista (“Quarterly Journal of Environmental Law”) e le nuove Norme Editoriali (redatte in italiano e in inglese e contenenti una sezione specificamente dedicata agli autori stranieri) testimoniano questa volontà di apertura.
Dall’altro lato, oltre ai saperi giuridici e, dunque, al vasto ventaglio di discipline primariamente coinvolte nel “poliedro” del diritto dell’ambiente (quelle del diritto amministrativo, costituzionale, internazionale, europeo, comparato, civile, agrario, penale, etc.), la Rivista intende valorizzare anche contributi provenienti da scienze non giuridiche legate ai temi ambientali, quali ad esempio l’economia ecologica, l’etica e la filosofia ambientale, la sociologia dell’ambiente, le scienze dell’alimentazione.
La struttura di ciascun fascicolo sarà articolata in sezioni. Le prime due, costanti in ogni uscita ed intitolate rispettivamente “SAGGI” e “NOTE E COMMENTI”, ospiteranno contributi sottoposti a una rigorosa blind peer review in linea con i migliori standard internazionali e nazionali anche in relazione ai regolamenti/linee guide ANVUR per la cd. fascia “A” (e comunque sempre a doppio cieco per i Saggi: si rinvia alle Norme Editoriali Generali pubblicate nel sito della Rivista sia in lingua italiana che in lingua inglese): gli scritti di maggiore ampiezza saranno destinati alla prima sezione, mentre le note a sentenza e gli articoli più brevi troveranno spazio nella seconda. Nelle sezioni terza e quarta, entrambe eventuali, intitolate rispettivamente “OPINIONI E SEGNALAZIONI” e “PAPERS”, saranno pubblicati scritti che abbiano ricevuto una previa valutazione positiva del Comitato di direzione (senza necessità di sottoposizione a referaggio anonimo). In particolare, la sezione “OPINIONI E SEGNALAZIONI” rappresenterà un forum di discussione aperto ed informale volto ad ospitare recensioni, dibattiti, rassegne, esperienze significative emerse nella prassi amministrativa o nel diritto vigente e vivente di altri Paesi, proposte, opinioni di autorevoli protagonisti dei diversi formanti del diritto. La sezione “PAPERS” pubblicherà papers presentati in occasioni di convegni, congressi o seminari.
L’ambizione della Rivista resta quella di offrire una prospettiva non solo ricognitiva o critica, ma anche euristica, nello studio del diritto dell’ambiente, quale laboratorio maieutico di sperimentazione/rielaborazione di principi, categorie sistematiche, metodologie giuridiche, concetti dogmatici, rilevanti anche al livello della teoria generale.
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