Dietro all’elusione tributaria e dietro al principio del cosiddetto “divieto di abuso del diritto” si staglia, piaccia o non piaccia, la questione della programmazione delle attività economiche.
La domanda che gli imprenditori si pongono quotidianamente è semplice e chiara: “posso perfezionare questo o quel contratto senza che qualcuno contesti l’elusione tributaria o l’abuso del diritto?”. Ed ancora: “dato un certo obbiettivo economico, fino a quale punto mi possono spingere nell’individuazione del percorso negoziale?”. “A partire da quale momento, poi, tale percorso si spoglia della connotazione di liceità per assumere, invece, quella di elusività?”.
Questi interrogativi non sono né scontati né banali. Infatti, chi produce ricchezza attraverso la propria attività (non importa se industriale, commerciale o libero-professionale) ha, oggi più che mai, l’esigenza di conoscere in anticipo le conseguenze che possono derivare dall’effettuazione di questa o di quella operazione. Perciò l’elusione fiscale e la certezza del diritto rappresentano, in qualche modo, due facce della stessa medaglia.
Il libro propone ai lettori una riflessione su questi temi e cerca, alla fine, di rispondere a un ulteriore, fondamentale quesito: di fronte ad una pluralità di possibili percorsi negoziali, l’imprenditore può tranquillamente orientarsi verso il percorso meno impegnativo dal punto di vista tributario?