Il volume fa il punto sulle significative novità introdotte dai ripetuti e, talvolta disorganici, interventi normativi, che si sono susseguiti negli ultimi anni e che hanno profondamente modificato la legge fallimentare. Dalla l. n. 134/2012 (di conversione del d.l. n. 83/12, c.d. “Decreto sviluppo”), con cui il Legislatore ha previsto per l’imprenditore onesto l’opportunità di proporre una soluzione all’insolvenza, e dalla l. n. 221/2012 (di conversione del d.l. n. 179/12, cd. “Decreto Sviluppo-bis”) con cui sono state anche introdotte nuove norme sulle notificazioni/comunicazioni telematiche e riformulata la disciplina relativa alle misure di composizione della crisi da sovraindebitamento; al c.d. “Decreto del fare”(d.l. n. 69/2013 conv., con mod., in l. n. 98/2013), che ha previsto – date le crescenti forme di abuso nell’utilizzo del “preconcordato” o “concordato in bianco” – alcune modifiche a tale disciplina, volte a riconoscere al Tribunale maggiori poteri di controllo; fino al d.l. n. 83/2015 conv., con mod., in l. n. 132/2015. Quest’ultimo è intervenuto su numerosi aspetti del diritto concorsuale, in particolare: sulle soglie minime di soddisfacimento dei creditori nel concordato; sulle proposte di concordato in competizione e offerte concorrenti; sul termine concesso per l’omologazione del concordato, portato da 6 a 9 mesi; sulla sorte dei contratti pendenti alla data di presentazione del ricorso di cui all’art. 161; sulla ristrutturazione dei crediti bancari e relativa disciplina penale estesa a tale istituto con la modifica dell’art. 236; sulle convenzioni di moratoria; sul nuovo art. 118 l. fall. in tema di chiusura del fallimento in pendenza di giudizio; sul nuovo ruolo del P.M. e sulla terzietà del curatore. L’opera, anche alla luce del recentissimo d.l. n. 59/2016 (c.d. “decreto banche”), analizza la materia per argomenti e problematiche, attraverso l’interpretazione critica di autorevoli commentatori, con una particolare attenzione alle questioni pratiche ed ai principali orientamenti giurisprudenziali, dando conto anche delle più recenti pronunce. Tra queste si segnala, da ultimo, la sentenza del 7 aprile 2016 (causa C-546/14), con cui la Corte di Giustizia ha risolto la dibattuta questione della falcidiabilità dell’IVA nel concordato preventivo.