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La disciplina fiscale delle società e associazioni sportive dilettantistiche sta assumendo nel corso di questi ultimi anni elementi di criticità importanti. Corretta applicazione della disciplina dei compensi erogati agli sportivi dilettanti e ai collaboratori amministrativo-gestionali (con le conseguenti problematiche di carattere previdenziale), corretta applicazione del regime contabile forfetario di cui alla L. 398/1991, difficile inquadramento della natura delle società di capitali sportive dilettantistiche (le cosiddette SSD) e dei relativi contrasti tra disciplina fiscale e codicistica, proliferare di accertamenti tesi a contestare la natura non commerciale dell’ente, nonché il mancato rispetto dei requisiti statutari necessari al mantenimento delle agevolazioni fiscali di settore, sono solo alcuni dei problemi che interessano attualmente il settore sportivo dilettantistico. A tutto ciò si è aggiunta, di recente, la questione legata alla penalizzante interpretazione fornita dall’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 106/E/2012 relativa all’applicazione delle addizionali regionali e comunali all’Irpef sui compensi erogati agli sportivi in applicazione della disciplina degli articoli 67 comma 1 lettera m) e 69 comma 2 del Tuir, situazione che sta comportando seri problemi applicativi alle società e associazioni sportive dilettantistiche che in tale situazione operano in qualità di sostituti d’imposta.
