L’arbitrato nei Rapporti di Lavoro. L’arbitrato nei Contratti Pubblici. Altri Arbitrati Specialii – Trattato di Diritto dell’arbitrato – Vol. X
Il volume analizza le speciali discipline cui l’arbitrato è sottoposto in particolari rapporti. Ne risultano modelli articolati e differenziati, comunque non impermeabili all’autonomia privata e non estranei alle linee generali tracciate dagli artt. 806 ss. del codice di rito, per molti aspetti applicabili. Vengono affrontati profili di tradizionale rilievo, ancora oggi centrali nelle dinamiche economiche e piú, ampiamente, sociali: la persistente asimmetria dei rapporti di lavoro; la necessità di una piú rapida soluzione delle controversie che spesso complicano l’esecuzione dei contratti pubblici; lo spazio dell’arbitrato nella regolazione del fenomeno sportivo. Non sfuggono nuove problematiche, come il non facile esordio dell’arbitrato forense e l’esigua diffusione dell’arbitrato energetico. Costante l’attenzione al coordinamento sistematico tra le norme derogatorie e il diritto comune, per l’individuazione delle soluzioni piú adeguate alle peculiarità degli interessi in gioco.
Capitolo I
Rilievi introduttivi
Giuseppe Ruffini
1. Gli arbitrati speciali.
2. Le deroghe alla disciplina di diritto comune riguardanti i presupposti per lo svolgimento dell’arbitrato.
3. I limiti posti all’autonomia delle parti in materia di nomina degli àrbitri.
4. Arbitrati speciali ed evoluzione della disciplina di diritto comune.
5. Autonomia delle parti, regole del procedimento e poteri degli àrbitri nei processi arbitrali speciali.
6. Il coordinamento delle normative speciali con la disciplina di diritto comune.
Capitolo II
L’arbitrato rituale nel diritto del lavoro
Antonio Di Stasi e Alessandro Giuliani
1. Genesi storica e prospettive evolutive dell’arbitrato in materia di lavoro.
2. Segue. Tutela arbitrale e logiche di sistema del diritto del lavoro repubblicano.
3. Criticità e potenzialità della tutela arbitrale nel sistema di garanzie dell’ordinamento giuslavoristico.
4. Segue. Tutela arbitrale e giudiziale nella logica protettiva della legislazione degli anni Settanta.
5. Segue. L’arbitrato rituale nella prospettiva di «flessibilizzazione» del diritto del lavoro.
6. L’arbitrato rituale in materia di lavoro nella sistematica del codice di rito.
7. Segue. Il confine dei diritti oggetto di giudizio, la lingua e l’istruzione probatoria.
8. Segue. Il termine della pronuncia e il riemergere della possibilità di decidere secondo diritto.
9. Il ruolo della contrattazione collettiva nell’istituzione e regolamentazione delle procedure di arbitrato rituale.
10. Mezzi di impugnazione per l’arbitrato rituale in materia di lavoro.
11. Segue. Nullità del lodo rituale e sistema di garanzie procedurali.
12. Segue. Antinomie e criticità del regime di impugnazione del lodo rituale.
13. Segue. Altri strumenti di impugnazione dell’arbitrato rituale nella dialettica tra fonte legale e contrattuale.
14. Arbitrato rituale e nuove soluzioni per l’effettività della tutela dei diritti del lavoratore.
15. Segue. Arbitrato secondo equità: un’ipotesi di tutela acquisitiva?
Capitolo III
L’arbitrato irrituale nelle controversie in materia di lavoro
Laura Torsello e Alessandro Giuliani
1. Linee evolutive dell’arbitrato irrituale nel diritto del lavoro.
2. Segue. Logiche e peculiarità dell’arbitrato irrituale “ritualizzato”.
3. Potenzialità e criticità dell’arbitrato in materia di sanzioni disciplinari dell’art. 7 della l. n. 300 del 1970.
4. Segue. Il caso dell’efficacia reintegratoria “indiretta”.
5. L’irritualità dell’arbitrato previsto dalla l. n. 533 del 1973.
6. Il c.d. Collegato lavoro 2010 tra volontà di valorizzazione dell’arbitrato e difficoltà pratiche di utilizzo.
7. Segue. Aporie e anomie della proliferazione dell’istituto arbitrale.
8. Peculiarità dell’arbitrato irrituale nel pubblico impiego.
9. L’arbitrato irrituale nella gestione dei conflitti collettivi.
10. Segue. L’arbitrato di fonte sindacale istituito dal Testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014.
11. Prospettive di sviluppo dell’arbitrato irrituale nell’ottica dell’implementazione dei livelli di tutela del diritto del lavoro.
Capitolo IV
L’arbitrato nel settore dei contratti pubblici
Marco Angelone
1. Arbitrato e contratti pubblici: principali tappe evolutive e attuali scenari.
2. Il campo oggettivo e soggettivo di applicazione della vigente disciplina.
3. La volontarietà dell’arbitrato e le sollecitazioni dottrinali in ordine all’opportunità di istituire procedimenti arbitrali obbligatori (anche) nel settore della contrattualistica pubblica.
4. I presupposti di arbitrabilità delle controversie.
5. Segue. La necessità di indicare nel bando, nell’avviso o nell’invito se il (futuro) contratto conterrà o no una clausola compromissoria. Il divieto assoluto di compromesso.
6. Segue. La ricusabilità della clausola compromissoria.
7. Segue. La preventiva e motivata autorizzazione dell’organo di governo della amministrazione aggiudicatrice.
8. Segue. La nullità della clausola compromissoria non autorizzata ovvero come conseguenza dell’annullamento del provvedimento autorizzatorio o di aggiudicazione.
9. Composizione e nomina del Collegio arbitrale.
10. I requisiti di professionalità e indipendenza degli àrbitri.
11. I criteri di designazione del presidente.
12. Le specifiche prescrizioni dettate per l’arbitro di parte pubblica. I princípi di pubblicità e di rotazione.
13. Le cause di incompatibilità e di ricusazione. La nullità del lodo per violazione delle previsioni sulla nomina e sulla composizione del Collegio nonché di quelle concernenti i requisiti soggettivi e le incompatibilità. La sostituzione degli àrbitri.
14. La progressiva «amministrativizzazione» dell’arbitrato speciale in materia di contratti pubblici. Il rapporto con la disciplina di diritto comune.
15. La fase introduttiva del processo arbitrale: il contenuto (minimo) della domanda e dell’atto di resistenza.
16. Il segretario e la sede dell’arbitrato.
17. La Camera arbitrale. Profili organizzativi e funzionali.
18. La fase istruttoria. Mezzi di prova ammissibili e termini per allegazioni e istanze di parte.
19. La fase decisoria: pronuncia, deposito e comunicazione del lodo.
20. L’impugnazione del lodo e la sua ottemperabilità.
21. Il compenso degli àrbitri.
22. Le (altre) spese relative al Collegio e al giudizio arbitrale.
23. La pubblicazione online dei lodi e dati relativi al contenzioso arbitrale in materia di contratti pubblici.
Capitolo V
L’arbitrato forense
Gianluca Ludovici
1. L’arbitrato forense e la sua creazione normativa.
2. L’arbitrato forense: disciplina normativa generale.
3. La fattispecie astratta di riferimento: la disciplina dell’arbitrato codicistico.
4. Arbitrato forense e situazioni giuridiche non indisponibili.
5. Procedimenti civili proseguibili in arbitrato forense.
6. Le cause di lavoro e previdenza: escluse dall’arbitrato forense
7. Impugnazione del lodo «forense».
8. La volontà compromissoria in arbitrato forense.
9. La pubblica amministrazione nella procedura arbitrale forense.
10. La scelta degli arbitri.
11. Il Giudice a quo ed il giudice ad quem nell’arbitrato forense.
12. L’instaurazione del giudizio arbitrale forense.
13. Istanza di parte: natura, forma e procura.
14. La procedura dell’arbitrato forense.
15. Sede, lingua, termini e l’istruzione della procedura arbitrale forense.
16. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.
17. Arbitrato forense non concluso nei termini: estinzione o riassunzione.
18. L’arbitrato forense di secondo grado.
19. Il lodo forense di secondo grado.
20. Il ritorno al giudizio civile.
Capitolo VI
L’arbitrato sportivo
Andrea Lepore
1. L’arbitrato nella giustizia sportiva. Premessa.
2. Il vincolo di giustizia sportiva, portata e limiti.
3. I rapporti tra c.d. ordinamento sportivo e ordinamento statale: il d.l. n. 220 del 2003.
4. La pregiudiziale sportiva.
5. Le ipotesi di rilevanza indiretta per l’ordinamento statale.
6. Le controversie tecnico-sportive.
7. Le controversie disciplinari.
8. Il criterio dell’interesse ad agire.
9. L’azione dinanzi al giudice statale.
10. Segue. L’indirizzo contrario (Cons. St. n. 5782 del 2008).
11. L’oggetto del giudizio.
12. Gli interventi della Corte costituzionale: le sentenze nn. 49 del 2011 e 160 del 2019.
13. Vincolo di giustizia inteso quale pregiudiziale sportiva.
14. Il vincolo di giustizia sportiva come clausola compromissoria per arbitrato irrituale.
15. Elementi caratterizzanti l’arbitrato sportivo.
16. Lo sviluppo in Italia dell’arbitrato sportivo.
17. L’esperienza della CCAS, del TNAS e dell’Alta Corte.
18. L’arbitrato di lavoro sportivo.
19. Riflessioni conclusive.
Capitolo VII
Il modello arbitrale delineato dal regolatore energetico
Sara Zuccarino
1. Rilievi introduttivi e delimitazione dell’indagine.
2. L’ancoraggio normativo del procedimento: dalla l. n. 481 del 1995 alla delibera dell’Autorità energetica n. 42 del 2005.
3. Natura giuridica dell’arbitrato di settore e delimitazione oggettiva dell’àmbito della arbitrabilità.
4. Modalità di accesso alla procedura arbitrale: la necessaria volontarietà.
5. La costituzione dell’organo giudicante: peculiarità della modalità di nomina degli àrbitri da parte dell’Autorità.
6. L’archetipo dell’arbitrato energetico delineato dalla delibera n. 42 del 2005: tratti qualificanti.
7. Efficacia ed ‘immediata’ esecutorietà del lodo energetico: profili problematici.
8. L’impugnazione della decisione arbitrale dinanzi alla Corte d’Appello: il riconoscimento della giurisdizione del giudice ordinario.
9. I costi della procedura arbitrale amministrata dall’Autorità energetica.
10. Considerazioni conclusive: analisi delle cause della esigua diffusione dell’arbitrato di settore e margini per un suo ripensamento quale laboratorio d’avanguardia di una giustizia efficiente e rapida.