LA PROVA NEL PROCESSO DEL LAVORO
Formazione, acquisizione e utilizzo processuale
2021
Di: Massimo Marasca, Manuela Rinaldi
Collana: LegaleCivile
• Prove tipiche e prove atipiche
• La CTU
• Le prove in appello e in Cassazione
• Le prove nei giudizi sommari
Abstract
L’opera, mediante un approccio pratico e operativo, affronta le diverse tipologie di prova all’interno del processo del lavoro.
In particolare, i singoli mezzi vengono analizzati in relazione ai diversi tipi di procedimento nei quali possono essere utilizzati: dal primo grado, passando per l’appello, giungendo poi in Cassazione, nonché nell’ambito dei procedimenti sommari di cognizione.
L’analisi della casistica, nonché delle concrete applicazioni degli strumenti probatori rende il volume un valido supporto al professionista che debba scegliere quali strumenti utilizzare e come impiegarli nel costruire la propria strategia difensiva.
Particolare attenzione è dedicata alla consulenza tecnica d’ufficio, quale mezzo di prova sempre più largamente utilizzato nell’ambito lavoristico, specialmente con riguardo alle condotte discriminatorie del datore ai danni dei propri dipendenti.
INDICE:
Capitolo I – Rito e processo del lavoro
1. Processo del lavoro: nozioni e definizioni generali
2. Il rito ordinario: dal ricorso introduttivo alla costituzione del convenuto
2.1. Nullità del ricorso
2.2. Decreto di fissazione di udienza e notifica
2.2.1. La sospensione feriale
2.3. La costituzione del resistente
2.4. L’inattività delle parti
3. Principi generali in tema di onere della prova
3.1. L’onere della prova nel rito del lavoro
4. L’udienza di discussione
4.1. I poteri del giudice
5. La decisione del giudice in primo grado
6. Rito Fornero: particolarità del rito e processo dal primo grado alla Cassazione
6.1. Peculiarità e problematiche del rito Fornero
Bibliografia
Capitolo II – Le prove tipiche
1. Il codice civile e il codice di procedura
2. La prova testimoniale
2.1. L’assunzione e la capitolazione della prova testimoniale
3. La testimonianza scritta
4. Le presunzioni
5. L’interrogatorio libero
6. L’accesso sul luogo di lavoro
7. La prova documentale
Bibliografia
Capitolo III – Le prove atipiche
1. Premessa. La categoria delle c.d. prove atipiche e la loro rilevanza nel rito del lavoro
1.1. Critica della teoria delle prove atipiche. La tassatività del catalogo legislativo dei mezzi di prova
1.2. Segue. La tesi dell’ammissibilità. Il libero convincimento del giudice nella formazione processuale dei fatti e la disciplina delle presunzioni semplici
1.3. L’acquisizione in giudizio. Il rispetto del principio del contraddittorio
1.4. La valutazione probatoria. L’obbligo di motivazione
2. Catalogo di prove atipiche e analisi della loro efficacia probatoria
3. Le prove atipiche ed il processo del lavoro. Gli artt. 421 e 437 c.p.c.
Bibliografia
Capitolo IV – Le altre prove atipiche
1. La produzione in giudizio di fotografie ed informazioni personali tratte dai profili dei social network e le altre produzioni atipiche di matrice informatica
2. Le trascrizioni documentali del contenuto di SMS e conversazioni WhatsApp
3. Le investigazioni private
4. Impianti o apparecchi di controllo a distanza del lavoratore: limiti, evoluzione giurisprudenziale e utilizzabilità in giudizio delle relative registrazioni sonore ed audiovisive
5. Prove atipiche e prove illecite
Bibliografia
Capitolo V – Verbali ed atti formati in “altre sedi”
1. Prove documentali atipiche formate da pubblici ufficiali e funzionari amministrativi: tra prova legale, presunzione iuris tantum ed efficacia indiziaria
1.1. I verbali ispettivi degli enti previdenziali e assistenziali o dell’Ispettorato del lavoro o degli organi di Polizia giudiziaria
1.2. Il valore delle dichiarazioni rese agli ispettori
1.3. Rapporto tra risultanze del verbale ispettivo e thema decidendum nei giudizi di accertamento negativo del credito contributivo
1.4. Le certificazioni amministrative: tipologie e valenza probatoria, la casistica più frequente davanti al giudice del lavoro
2. Documenti relativi all’attività istruttoria svolta in altri giudizi
2.1. I verbali di udienza contenenti prove testimoniali
2.2. La rilevanza delle prove assunte nel processo penale
2.3. Gli atti acquisiti o formati in sede di indagini preliminari
2.4. La consulenza tecnica d’ufficio espletata in altro giudizio
2.5. Gli atti irripetibili
3. Gli scritti provenienti da terzi a contenuto testimoniale
3.1. La rilevanza meramente indiziaria delle dichiarazioni scritte dei terzi
3.2. Uno scritto proveniente da terzi frequentemente prodotto nelle cause di lavoro: il rapporto di agenzia investigativa
Bibliografia
Capitolo VI – La consulenza tecnica
1. Generalità sulla CTU
2. Natura giuridica della consulenza
3. Dall’incarico alla perizia
4. Attività del consulente
5. Inizio delle operazioni peritali e comunicazioni alle parti
6. I vizi della CTU e i relativi rimedi
7. Rapporti del CTU con le parti
8. Rapporti del CTU con i terzi
9. Astensione e ricusazione del CTU
10. La normativa specifica relativa alla CTU nel processo del lavoro
11. La CTU nel giudizio di appello in materia lavoro
12. L’ATP nelle controversie in tema di invalidità pensionabile
13. La CTU nelle cause relative alle condotte discriminatorie (in particolare mobbing e straining)
Bibliografia
Capitolo VII – La sentenza di patteggiamento
1. Le sentenze rese in altri giudizi civili o penali
2. La sentenza penale di patteggiamento ed efficacia probatoria
3. Evoluzione giurisprudenziale
Capitolo VIII – Il giudizio di secondo grado e la Cassazione
1. La decisione di primo grado
2. Prescrizione e decadenza
3. L’appello e le prove nel processo del lavoro
4. Cassazione e processo del lavoro
Bibliografia
Capitolo IX – La prova nei procedimenti sommari in materia di lavoro
1. Generalità e campo d’indagine: sommarietà dell’istruttoria
1.1. I rapporti tra rito del lavoro e rito sommario di cognizione ex art. 702-bis c.p.c.
2. La prova nei procedimenti cautelari in materia di lavoro
3. La prova nel procedimento d’ingiunzione
4. La prova nel rito ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori
5. La prova nella fase sommaria del rito Fornero
6. La prova nei giudizi sommari per la tutela antidiscriminatoria