La disciplina dei trusts
In merito, l’Autore segnala innanzitutto che si deve accantonare, pro futuro, il concetto di “trust interno”, legalmente inesistente, e fonte di incomprensioni e di soluzioni giurisprudenziali spesso erette su percorsi motivazionali puramente intuitivi, e quindi negativi per la certezza del diritto.
L’Autore dimostra, poi, in particolare, come, sempre ai fini della soluzione delle controversie in materia, si debba seguire il percorso logico-giuridico predisposto dai redattori della Convenzione dell’Aja sui trusts (la “CAT”), fondato, ex art. 4 CAT, sul distinguo tra rocket-launcher e rocket, ripudiato dalla dottrina che ha elaborato l’idea del trust interno, e perciò disatteso, fin qui, dalla giurisprudenza.
Infine, l’Autore sottolinea (anche con evidenze di diritto comparato) come, con riferimento all’eventuale necessità di inserire il trust nel codice civile (avanzata, da ultimo, con il disegno di legge n. 1151/2019), sia, invece, opportuno introdurre in esso una nuova fiducia, basata sulla proprietà nell’interesse altrui, da affiancarsi ai trusts di cui alla CAT.