DIR PENALE PARTE SPECIALE VOL I
6° ED 2021
di: FIANDACA MUSCO
Il volume ricomprende i delitti che offendono beni di natura «superindividuale», di pertinenza dello Stato o della comunità. La scelta di trattare queste tipologie di reato non sottintende opzioni ideologiche relative al rango dei beni tutelati. Essa piuttosto riflette la presa d’atto che, soprattutto nell’ambito dei delitti contro la personalità dello Stato, contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia e contro l’ordine pubblico, si sono realizzate, specie negli ultimi anni, le più importanti e significative esperienze teorico-applicative. In attesa del varo della auspicata ma finora sempre rinviata riforma radicale del codice Rocco, scrivere oggi una «parte speciale» continua ad essere impresa per molti versi discutibile e arrischiata. Ma è altrettanto vero che la parte speciale del codice Rocco continua a rappresentare – piaccia o non piaccia – l’ineludibile «diritto vigente» col quale gli operatori giuridici devono in ogni caso fare i conti. Da questo punto di vista, non è opera inutile aggiornare la trattazione manualistica delle diverse figure criminose, concedendo lo spazio dovuto e confrontandosi con i più recenti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali e, soprattutto, valorizzando le indicazioni ricavabili dagli interventi della Corte costituzionale.
Il volume, in questa sesta edizione, fornisce un quadro aggiornato di dottrina e giurisprudenza e tiene conto delle novità legislative nel frattempo intervenute in alcuni settori cruciali della parte speciale (reati di terrorismo internazionale, delitti contro la pubblica amministrazione – in particolare concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione, traffico di influenze illecite, abuso di ufficio, quest’ultimo più volte oggetto di modifiche, da ultimo anche con il d.l. 16 luglio 2020, n. 76 –, delitti contro l’amministrazione della giustizia – frode in processo penale e depistaggio, provvedimenti di cui al c.d. «Codice Rosso», indebito accesso da parte di detenuti a dispositivi di comunicazione –, delitti di istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia, scambio elettorale politico-mafioso, delitti contro l’ambiente).