DELLA DICHIARAZIONE DI MORTE PRESUNTA
Delle ragioni eventuali che competono alla persona di cui si ignora l’esistenza o di cui e’ stata dichiarata la morte presunta artt. 58-73 c.c.
2021
Di: Giacobbe Emanuela
Collana: Il codice civile – commentario – diretto da Francesco D.Busnelli
Abstract
La dichiarazione di morte presunta è istituto introdotto dal legislatore del 1942 per ovviare, ponendovi termine, all’incertezza che si viene a creare a seguito della scomparsa di un soggetto senza che se ne abbiano più notizie. L’intendimento del legislatore è stato, dunque, di offrire una sistemazione certa e potenzialmente definitiva ai rapporti personali e patrimoniali già facenti capo al soggetto dichiarato morto presunto. Il testo analizza e coordina la disciplina codicistica con la correlativa regolamentazione processuale. Acquisto della libertà di stato da parte del coniuge del morto presunto, o della parte di una unione civile con il medesimo, ed apertura della successione, rappresentano gli effetti salienti, ma non esclusivi, della dichiarazione di morte presunta, la definizione dei quali richiede, tuttavia, il coordinamento con le regole generali caratterizzanti gli istituti coinvolti: basti pensare al profilo attinente alla determinazione della data dell’apertura della successione, con conseguente individuazione dei soggetti vocati e dell’oggetto della delazione. Della dichiarazione di morte presunta vengono, inoltre, analizzati gli effetti che si producono nell’ambito del processo civile e penale. Particolarmente delicato è il profilo attinente al ritorno del soggetto già dichiarato morto presunto, le conseguenze del quale ritorno vengono dal legislatore indicate ma non regolate nel dettaglio. Da qui gli interrogativi relativi alle modalità del recupero dei beni, e conseguenti forme di pubblicità, nonché le relazioni delle sorti del matrimonio (o unione civile) del coniuge del morto presunto con la disciplina del matrimonio putativo.