Sapere e saper fare – secondo una distinzione che affonda le sue radici nella tarda cultura classica – costituiscono i due modi fondamentali di atteggiarsi del lavoro umano. Attraverso un lento processo di trasformazione economica, culturale e sociale, dopo una iniziale diffidenza nei confronti del lavoro manuale, le arti intellettuali e liberali, il «sapere», e le arti meccaniche, il «saper fare», si pongono sia pur con pari dignità su piani diversi nella cultura del lavoro e questa diversità avrà modo di riflettersi sugli schemi e sui modelli che i giuristi applicheranno ad esse. Il libro prende in considerazione tali modelli, analizzando, in particolare, i tipi contrattuali positivizzati nel codice civile del 1942: contratto d’opera e contratto d’opera intellettuale, nel tentativo di offrire un quadro d’insieme che ne sottolinei differenze ed analogie, anche rispetto a figure affini, di sottolineare le ragioni che dividono questi schemi contrattuali da quelli riconducibili all’impresa e di delineare la loro collocazione e la loro funzione all’interno dell’articolata architettura dell’ordinamento attuale. Ne emerge un quadro complesso, nel quale esigenze economiche e trasformazioni sociali non sempre si rispecchiano nel rigido disegno del legislatore del 1942, che mostra, a tratti, la propria inadeguatezza. Inadeguatezza che le riforme succedutesi nei settanta anni trascorsi da allora non sembrano aver superato se non con grave ritardo e solo parzialmente.
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GLI AUTORI
Fabrizio Marinelli è ordinario di Diritto privato nell’Università degli Studi dell’Aquila, dove insegna anche storia del diritto moderno. È stato per nove anni prorettore dell’Università degli Studi dell’Aquila ed è direttore del Centro studi per le proprietà collettive e la cultura del diritto «Guido Cervati». Tra le sue principali pubblicazioni: Il tipo e l’appalto, Padova, 1996; La cultura del code civil. Un profilo storico, Padova, 2004; Scienza e storia del diritto civile, Roma-Bari, 2009; Miti e riti della proprietà, L’Aquila, 2011; Gli usi civici, Milano, 2ª, 2013.
Francesca Caroccia è ricercatrice confermata di Diritto privato nell’Università degli Studi dell’Aquila, dove insegna Diritto privato e Teoria dell’interpretazione e diritti fondamentali. È stata visiting professor nell’Università di Toulouse ed è fellow presso il Käte Hamburger Kolleg-Rechts als Kultur-Centre for advanced Study nell’Università di Bonn. È inoltre membro del collegio dei docenti del Dottorato in «Istituzioni, mercato, garanzie e tutela dell’individuo», membro del comitato editoriale della rivista Droit et Société e membro del comitato editoriale della Collana italo-francese per la E.S.I. È autrice di due lavori monografici, di numerosi saggi ed annotazioni ed ha curato la traduzione dal francese di diverse opere di carattere giuridico.