Codice penale Leggi complementari. – Lo Pilato
Edizione 4^
Autori: Lo Pilato Vincenzo Massaro Antonella
Il Codice penale rappresenta uno strumento utile non solo per il concorso di magistratura, ma anche per gli operatori del diritto, costretti ormai a districarsi in una selva oscura di norme sempre più fitta e impenetrabile, che necessita di strumenti agili, ma completi, per gestire un diritto penale affetto, purtroppo, da un’elefantiasi che non pare destinata ad arrestarsi in tempi brevi. Quanto alla normativa complementare, è stata conferita alla legislazione extra codicem una organicità sistematica attraverso la struttura dell’indice sommario, cercando di costruire voci il più possibile omogenee, che rappresentano altrettanti settori del diritto penale complementare: il diritto penale dell’economia, il diritto penale dell’ambiente dei beni culturali e del paesaggio, il diritto penale dei consumatori, la violenza di genere e/o domestica, solo per restare agli esempi più evidenti. Per ciò che attiene alla struttura del Codice penale, in riferimento a ciascun articolo si è dato conto dell’evoluzione normativa, spesso particolarmente complessa, che ha interessato la singola disposizione, indicando poi le norme connesse che, a nostro avviso, risultano indispensabili per meglio contestualizzare l’articolo preso in considerazione. La scelta è stata quella di riportare integralmente, nelle sezioni iniziali del Codice penale, la parte generale del codice Zanardelli, con gli opportuni rinvii inseriti, di volta in volta, nel codice penale. Per le singole fattispecie incriminatrici della parte speciale, è stato invece invece riportato, in calce a quelle per le quali il confronto ci sembrava maggiormente significativo, il testo della codificazione precedente. Tra gli aggiornamenti più recenti e rilevanti di cui l’opera tiene conto, segnaliamo, oltre al d. lgs.10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. riforma Cartabia), la riforma dei reati contro il patrimonio culturale introdotta dalla l. 9 marzo 2022, n. 22 e poi perfezionata dalla l. 22 gennaio 2024, n. 6; il d.l. 10 marzo 2023, n. 20, convertito con l. 5 maggio 2023, n. 50 (c.d. decreto Cutro); il d.l. 15 settembre 2023, n. 123, convertito con l. 13 novembre 2023, n. 59 (c.d. decreto Caivano); la l. 21 febbraio 2024, n. 14, di Ratifica ed esecuzione del Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria. A ciò si aggiungono le rilevanti pronunce della Corte costituzionale, che hanno inciso, in maniera significativa, tanto sulla parte generale quanto su quella speciale. Si pensi, a titolo meramente esemplificativo, alle numerose sentenze che hanno interessato l’art. 69, quarto comma c.p. o alle recenti dichiarazioni di illegittimità costituzionale delle fattispecie di estorsione (629) e rapina (628), nella parte in cui non prevede che la pena da esso comminata sia diminuita in misura non eccedente un terzo quando per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o circostanze dell’azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità (Corte cost., n. 120/2023; Corte cost., n. 86/2024). I curatori del Codice penale 2024 sono docenti nei corsi per il concorso di magistratura ordinaria e amministrativa, il che rende la selezione delle leggi calibrata sulla specificità delle singole prove che devono essere sostenute. Le esperienze passate dimostrano come i Codici sono stati sempre di grande ausilio nella fase di svolgimento delle prove.