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In occasione del recepimento della direttiva europea sulle offerte pubbliche di acquisto, tra gli interventi di revisione al testo unico della finanza, è stata previstauna nozione – o clausola generale – di «azione di concerto». Essa consente di ricondurre, alla disciplina dell’opa, una varietà di comportamenti, che si concretizzano in un’attività coordinata e fondata su accordi tra soggetti, in grado di costituire un centro di potere e di incidere sul controllo e sulla contendibilità di una società quotata. Nel nostro ordinamento, nel quale continua a trovare spazio anche un sistema di presunzioni tipiche di “concerto”, il percorso ricostruttivo a disposizione dell’interprete si presenta duplice. Nozione generale e presunzioni corrono parallele, ma la prima è in grado di semplificare la prova di una “concertazione” giuridicamente rilevante che non verrebbe adeguatamente individuata sulla base del ragionamento presuntivo. CHIARA MOSCA è Assistant professor di Diritto commerciale presso il dipartimento di Studi Giuridici “Angelo Sraffa” dell’Università Bocconi e docente di diritto societario e dei mercati finanziari. Tra le sue pubblicazioni i principali scritti sono dedicati alla disciplina dei mercati finanziari e delle offerte pubbliche di acquisto.
